Bufera su Fedez dopo la confessione di un reato: ecco le dichiarazioni del rapper sull’incendio del centro sociale Cuore Nero.
Dopo la bufera per le strofe su Sinner, Fedez finisce di nuovo al centro delle polemiche. Questa volta non per una canzone, ma per una dichiarazione avvenuta nel corso di Pulp, il podcast che conduce insieme a Davide Marra, noto come Mr. Marra. Durante un confronto con un attivista di Ultima Generazione, come riportato da L’Identità, il rapper ha ammesso pubblicamente di aver compiuto un reato.

L’incendio del centro sociale di destra Cuore Nero: i fatti
Secondo le cronache dell’epoca, l’attacco al centro Cuore Nero fu attribuito a una “chiara matrice comunista” e definito di “alto potenziale“. Si tratta di un evento che risale all’11 aprile 2007, quando un incendio doloso devastò i locali, situati in viale Certosa a Milano, impedendone l’inaugurazione prevista tre giorni dopo. Nessuno rimase ferito, ma i danni furono ingenti.
Le forze dell’ordine, spiega il sito L’Identità, ipotizzarono il coinvolgimento di ambienti dell’estrema sinistra o gruppi collegati alle nuove Brigate Rosse. Il centro Cuore Nero era destinato a diventare un nuovo punto di riferimento per l’estrema destra milanese, erede diretto di spazi come la Skin House.
La confessione di Fedez durante il podcast
Nel tentativo di difendere l’uso di atti radicali per il raggiungimento di obiettivi politici e sociali, come ricostruito dal quotidiano Libero, Fedez ha raccontato un episodio personale risalente a diversi anni fa.
Le sue parole, aggiunge L’Identità, sono inequivocabili: “Quando ha aperto Cuore Nero, siamo andati a dargli fuoco. Risultato ottenuto? Abbiamo chiuso Cuore Nero. Almeno quello“. L’ammissione dell’ex marito dell’influencer Chiara Ferragni, avvenuta in diretta, si riferisce a un fatto ormai caduto in prescrizione, ma che all’epoca venne classificato dalle autorità come un vero e proprio attentato.
Ecco, a seguire, un video pubblicato su Instagram della puntata: